

Tra queste emissioni figurano, in particolare, alcuni es-emplari prodotti proprio nella zecca di Ticinum. in relazione alle emissioni che celebravano i quindicennalia di Costantino. con un picco di popolarità nell'anno 321 d.C. Inoltre, anche la protome di cavallo visibile sul medaglione ac-canto all'effige dell'imperatore sarebbe un elemento che, pur apparendo già in medaglioni databili attorno al 315 d.C., diviene in effetti più frequente solo tra il 320 e il 323 d.C. Anzitutto le raffigurazioni più antiche dell'elmo crestato e con il cristogramma sarebbero attribuibili solo al periodo tra il 318 e il 320 d.C. La nuova ipotesi qui presentata accetta da un lato l'attribuzione alle officine di Ticinum, propone però una datazione del medaglione più bassa al 321 d.C., allon-tanandolo così nel tempo dalla data della famosa battaglia. Gli argomenti di Alföldi, oggi largamente accettati, si basavano sullo stretto confronto del busto dell'imperatore sul verso con altret-tanti busti su quattro solidi della zecca di Pavia. Alföldi tra il 1939 e il 1954 nei quali fu proposta l'at-tribuzione alla zecca di Pavia nonché la datazione al 315 d.C.-poco meno di tre anni dopo la vittoriosa battaglia di Ponte Milvio contro il rivale Massenzio, agli albori della quale Costantino ebbe la visione mistica della croce («in hoc signo vinces») e che diede al-l'imperatore l'opportunità di regnare da solo. Il medaglione non ha il marchio di zecca e fu oggetto di una se-rie di studi pubblicati da A.

Il famoso medaglione cosiddetto «di Ticinum» recante l'effige dell'imperatore Costantino con il cristogramma sull'elmo costituisce una delle più importanti e antiche nonché con-troverse testimonianze della svolta politico-religiosa dell'imperatore nella sua adesione pubblica al cristianesimo.
